Parliamo della più prestigiosa birreria dell’Algovia, Allgäu in tedesco, le cui birre sono importate in Italia da K.Kiem srl di Lana (BZ) da oltre 45 anni.
Il 2019 ha segnato i 625 anni per l’Allgäuer Brauhaus forte di una tradizione brassicola che addirittura risale alle popolazioni celtiche.
Kempten, una delle più antiche città della Germania, centro celtico e poi romano, vanta una tradizione birraia “professionale” che risale alla fondazione dell’abbazia di San Gallo.
Era il 747 ma sicuramente la birra era ben conosciuta e prodotta in zona anche molti secoli prima.
Ed è qui a Kempten che nel 1394 nasce la Allgäuer Brauhaus.
Oggi il birrificio guarda con orgoglio al suo passato e si proietta verso il futuro con un chiaro obiettivo: mantenere una così importante eredità e al tempo stesso percorrere la strada di un costante sviluppo per poter affidare la storica birreria alle generazioni a venire.
Molte le testimonianze medievali di una fiorente produzione birraia a Kempten, fra queste quanto reperito negli archivi della Stiftsbrauerei, il birrificio del monastero, nel 1394 che si riferisce alla Allgäuer Brauhaus.
È poi del 1556 la menzione in documenti ufficiali del locale Zum Stift che dal 1695 risulta essere anche sito produttivo.
Ancora oggi questa locanda della Allgäuer Brauhaus è l’edificio più importante della piazza del monastero dove un tempo si radunavano i pellegrini che qui potevano fare sosta e rifocillarsi.
La birreria del monastero ebbe grande evoluzione sul finire del ’700 grazie all’abate principe, il “Fürstabt”, Rupert von Bodman che promulgò un regolamento in base al quale nessun oste poteva produrre la propria birra ma la doveva prendere dalla birreria monastica che era, ovviamente in quel tempo, la birreria del regno.
Fu lo stesso Rupert von Bodman che fondò la “Weiße Brauhaus” dove per la prima volta fu brassata la birra di frumento, ricetta tramandata nell’attuale Fürstabt Hefeweizen in suo onore.
Ai primi dell’800, dopo la secolarizzazione, il birrificio del monastero fu acquisito da Martin Leichtle che nel 1823 ne diviene proprietario, ottenendo successi incredibili che lo portarono a coprire due terzi del mercato di Kempten.
Bisognerà arrivare al 1901 per veder nascere, ad opera del mastro birraio Richard Härle, una pils finemente amara, la Teutsch Pils che venne distribuita in tutto il mondo con i piroscafi “Hapag” e servito sul famosissimo dirigibile Zeppelin.
Oggi il tutore di questa tradizione brassicola plurisecolare è il mastro birraio Thomas Wieczorek, un uomo per cui produrre birra non è un mestiere ma una vocazione.
Emblematiche le sue parole: il gusto è individuale ma la qualità è universale! per questo le nostre birre delle Alpi Bavaresi puntano su valori e caratteristiche come da tradizione e sono affidate alle sapienti mani di autentici bavaresi da 625 anni.
Heinz Christ, del comitato direttivo ci dice: se oggi possiamo festeggiare il nostro giubileo è per il grande impegno e la proiezione al futuro che le generazioni prima di noi hanno saputo dare all’Allgäuer Brauhaus.
Non solo, il merito va anche a tutti coloro che amano la buona birra che sanno apprezzare le nostre birre brassate con sapienza artigianale.
È vero che i tempi cambiano ma la birra rimane sempre la birra!
La sapienza brassicola artigianale maturata nel tempo si rispecchia nella gamma delle birre:
Allgäuer 1394, g.a. 4,7% vol., una Bayrisch Hell che richiama l’anno della fondazione
Allgäuer Teutsch Pils, g.a. 4,8% vol., una delle più antiche Pils prodotte in Germania
Allgäuer Urtyp Export, g.a. 5,3% vol., una tipica chiara bavarese un po’ più carica di birre simili
Allgäuer Zwickel, g.a. 5% vol., una Kellerbier da citare fra i fiori all’occhiello della gastronomia bavarese
Allgäuer Fürstabt Weizen, g.a. 5% vol., una specialità ad alta fermentazione secondo la ricetta del Fürstabt Rupert von Bodman.