In una cerimonia suggestiva, dai Giardini Reali di Torino, vicini al Palazzo Reale, una tra le più importanti residenze di saubadia memoria, si è tenuta lo scorso 25 luglio l’assegnazione degli Oscar Green 2019 Piemonte di Coldiretti.
Il birrificio contadino Cascina Motta è stato uno dei protagonisti di questa 13ma edizione: a lui, nella fattispecie al team che vi è dietro, è andato il prestigioso premio Menzione speciale “Creatività” dell’evento promosso da Coldiretti Giovani Impresa. Il riconoscimento ha premiato in particolare modo la creatività d’idea, che apporta una vera e propria innovazione di prodotto e di processo. La mission di questi giovani ragazzi ha seguito il mercato, riuscendo a soddisfare una domanda sempre più variegata ed eterogeanea.
Danilo Merlo, delegato Coldiretti Giovani Impresa ha dichiarato che Oscar Green rappresenta quell’Italia bella e innovativa che non si spaventa dei cambiamenti perchè nelle nostre imprese agricole c’è la forza giovane del Paese. Un oscar che premia l’impresa agricola di successo per offrire all’azienda una concreta occasione di crescita o di rilancio, interpretando quanto c’è di bello e buono da raccontare.
Ma quali sono le peculiarità che distinguono il Birrificio contadino Cascina Motta dai numerosi birrifici agricoli ed artigianali del nostro Paese?
In primis da sottolineare l’unicità della produzione brassicola di Cascina Motta: si tratta, infatti, del primo ed unico microbirrificio italiano a produrre tutte le proprie birre impiegando esclusivamente le materie prime autoprodotte (orzo, cereali minori, luppolo), completamente trasformate presso il proprio laboratorio aziendale, inclusa la maltazione dell’orzo, la birrificazione ed il confezionamento. Una realtà unica sul territorio nazionale e rarissima a livello globale, che si caratterizza, inoltre, per la conduzione in regime di agricoltura biologica di tutti i processi aziendali. Una particolarità che nasce dal profondo legame con l’enologia di Massimo Prandi, uno dei tre titolari del birrificio, enotecnico ed enologo originario di Alba, che ha trasferito il modello dell’azienda vitivinicola di Langa nel contesto brassicolo, avviando il birrificio agricolo a Sale.
Marco Malaspina, braccio e mente assieme a Massino Prandi e al mastro birraio Massimo Beltrame ha spiegato: produrre birra contadina, seguendo direttamente ogni fase della produzione, è stato un percorso che ha necessitato di oltre 10 anni di sperimentazioni ed il superamento di difficoltà tecniche grandissime: innanzitutto è stato necessario individuare le varietà di orzo distico da malto capaci di adattarsi meglio all’ambiente della Pianura Padana, quindi, individuare le cultivar di luppolo idonee ad essere coltivate a Sale ed in grado di soddisfare le esigenze di formulazione delle ricette in birrificio.
Aspetto ostico è stato superare l’assenza di esperienza nella coltivazione del luppolo in Italia e possiamo vantare di essere stati tra i primi luppolicoltori piemontesi in agricoltura biologica. Poi, il tema della maltazione artigianale, con l’acquisizione alcuni anni fa di una piccola malteria da 6 quintali, un vero e proprio gioiello tecnologico che ci consente l’autoproduzione di una sufficiente varietà di malti
Ed è proprio Beltrame ad aver aggiunto: ovviamente, la birra contadina a filiera interamente aziendale non può prescindere dalla variabilità della produzione. Ogni campo di cereale, ogni annata agraria, ogni ciclo di maltazione e ciascuna cotta presentano delle peculiarità che portano ad una costante variabilità del prodotto.
Variabilità non tipica di molte produzioni artigianali, che si avvantaggiano dell’uso di materie prime di origine industriale, come i malti, o luppoli provenienti da diversi parti del globo, quindi acquistabili sempre ad immagine e somiglianza di quanto richiesto in ricetta.
Una scelta che paga con la garanzia del controllo completo e costante su ogni passaggio della produzione, dal campo alla bottiglia, senza intermediari e senza passaggi intermedi. Una scelta che fa sì che il primo “operaio” delle nostre produzioni sia la natura.
Condividere in tre questo percorso è stata la carta vincente: dall’unione di competenze e specializzazioni differenti, abbiamo concretizzato una vera e propria rivoluzione del concetto di produrre birra artigianale.
I marchi Birra contadina® e Birrificio contadino®, di cui Cascina Motta è titolare, hanno uso esclusivo proprio per distinguere le nostre produzioni dal resto delle cosiddette birre artigianali ed agricole italiane che impiegano materie prime solo in parte prodotte localmente, fanno ampio uso di semilavorati dell’industria e delocalizzano conto terzi parte del processo produttivo, in particolare la maltazione, con queste parole ha concluso l’intervento Massimo Prandi, dal 2008 dentro questa realtà d’orgoglio “Green”.
Una prospettiva, segnata dall’innovazione produttiva del Birrificio contadino Cascina Motta che pone le basi per la creazione di aziende indipendenti sotto ogni aspetto, dalla produzione primaria alla messa in fusto ed in bottiglia, ma che segna il passo anche per l’avvio di concrete azioni ed opportunità di avvio di filiere agricole dedicate alla produzione di malto e luppolo italiani.