ECCO LA BIÈRE BLANCHE, LA SECONDA BIRRA
DELL’UNIVERSITÀ DI UDINE
Presentata in occasione dell’avvio
del corso “Tecnico gestionale per imprenditori della birra”
I ragazzi dell’Università di Udine hanno presentato per il secondo anno consecutivo la loro birra didattica, in quella che è oramai una collaborazione consolidata con il birrificio artigianale Baladin di Piozzo (Cuneo).
Dopo l’Amber Ale dello scorso anno, l’ateneo ha dato vita a una Bière Blanche.
La premiere è avvenuta il 16 maggio, in occasione dell’avvio del corso di “Tecnico gestionale per imprenditori della birra”.
Il progetto è stato coordinato da Stafano Buiatti, referente del progetto “Birra dell’Università”, assieme a Maria Cristina Nicoli, delegata del rettore alla Ricerca Scientifica, Paolo Ceccon, direttore del dipartimento di Scienze Agroalimentari, ambientali e animali (di4a).
Assieme a loro il direttore generale dell’ateneo Massimo Di Silverio e il fondamentale contributo avanguardistico del titolare del birrificio agricolo Baladin Teo Musso.
D’ispirazione belga la Bière Blanche, aromatizzata con coriandolo e bergamotto, ha un carattere fresco e leggermente acidulo di origini antiche. Questo ci riporta ai tempi antichi, quando i nostri avi, oltre al luppolo, usufruivano di altre spezie per offrire un gusto peculiare.
Il birrificio Baladin darà il via alla produzione per il consumo nel mese di giugno è sarà disponibile all’azienda agraria dell’ateneo in due locali storici di Udine: l’Osteria Pieri Mortadele e l’Antica Osteria Da Pozzo.
Una menzione speciale va alla forza motrice di questa nuova birra, i giovani ragazzi dei corsi di laurea in Scienze e tecnologie alimentari e Viticoltura ed enologia del Dipartimento di Scienze agroalimentari, ambientali e animali (Di4a).
“Sono felice ed orgoglioso che la birra dell’università stia diventando uno dei fiori all’occhiello del nostro dipartimento – ha dichiarato Ceccon – che gli studenti formati nei nostri corsi possano essere gli autori di qualcosa di reale e che la collaborazione con un’azienda così prestigiosa possa non soltanto proseguire ma anche ampliarsi grazie alle possibilità offerte dal nuovo corso di laurea in Scienze e cultura del cibo che attiveremo dal prossimo anno”.
La mission del progetto didattico “Birra dell’Università” è di produrre nei prossimi anni birre di ogni genere. Le caratteristiche compositive, d’immagine e materie prime saranno essenziali di anno in anno.
Questa scelta permetterà alle diverse schiere di studenti di produrre diverse birre, dando visibilità delle competenze tecnologiche e della creatività degli studenti stessi.
“Da un anno all’altro abbiamo prodotto birre completamente diverse ma tutte realizzate con ingredienti al 100% italiani – ha dichiarato Musso – Spero che per gli studenti sia stata una bella esperienza così come per noi è estremamente stimolante contribuire a fare cultura insieme all’università”.
L’Università di Udine è stata la prima in Italia ad attivare un corso di “Tecnologia della Birra” nel 1982, sancendo il legame della città con la birra. Non possiamo non menzionare Moretti a Dormisch il cui amore per la pregiata bevanda ha portato lustro alla città friulana.
Negli anni, gli strumenti di studi si sono sempre più evoluti. In questi ulsperimentale di ricerca e a una micro maltiera dalla capacità di 500 Kg, unica nel suo genere nel panoramica accademico.
I proventi della vendita della birra verranno interamente reinvestiti nella ricerca, con il fine di potenziare il settore; il prossimo futuro sarà quello di poter finanziare borse di studio e assegni di ricerca.
Buiatti conclude spiegando che “Le competenze che si sviluppano ed evolvono nel mondo brassicolo rappresentano un contributo di idee e creatività. Questo comprende anche la nuova realtà delle birre artigianali, in forte crescita e sviluppo, presenti sul nostro territorio regionale in 30 birrifici.
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