Senti, giochiamocela a birra e salsicce! È così che Terence Hill propone di fare a Bud Spencer, per decidere a chi dei due, doveva appartenere una macchina tanto desiderata da entrambi.
“…Una birra ed una salsiccia, una birra ed una salsiccia…” continua a spiegare l’attore interprete del film del 1974, “Altrimenti ci arrabbiamo”.
Poco dopo la scena si sposta in un fast food al cui bancone siedono i protagonisti del film.
Questi si ingozzano di salsicce mentre mettono in fila i classici boccali di vetro vuoti per tenere il conto di quante birre ha bevuto ciascuno.
È solo uno dei film in cui compare questa bevanda che, in qualche modo, come in questo caso, diventa vera protagonista della scena.
Già anni prima, nel film “Toto’ sceicco” del 1950, il protagonista, con la sua divertente ed inconfondibile mimica, non riesce ad arginare il cameriere di un ristorante a cui ha ordinato “birra e salsicce”, per cui al tavolo arrivano litri di birra. La frase “birra e salsicce”, in realtà, doveva essere una sorta di parola d’ordine, finalizzata ad altri scopi, ma Totò, essendosi recato nel ristorante sbagliato, non ottiene altro che fiumi di birra, cioè quanto effettivamente richiesto nella comanda.
Ovvi e immaginabili i risultati più che esilaranti della scena.
In effetti sono molte le pellicole in cui la birra accompagna gli attori sul set, rendendo le situazioni verosimili, naturali e spesso, piuttosto divertenti.
Essa è grande protagonista, ad esempio, nelle scene che raccontano le feste dei liceali o le esibizioni di giovani rock band e tendenzialmente è un elemento tipico di situazioni allegre e spensierate. “Animal house” (1978) è forse il film che, più di altri, porta all’estremo la visione della birra quale elemento di leggerezza, allegria e di cameratismo fra amici.
Nella cinematografia, soprattutto in quella americana, accade però, sempre più sovente, che la birra acquisisca un ruolo piuttosto serioso, quasi drammatico e legato agli stereotipi di personaggi travagliati o alle prese con le difficoltà del momento che stanno vivendo. Per cui è facile vedere il protagonista di un film aprire il frigo ed estrarre una birra ghiacciata (di media bassa qualità) per poi crollare su una sedia dove bere un sorso o l’intero contenuto (perché no) direttamente dalla bottiglia.
Un esempio per tutti, il film “Tutti gli uomini del presidente” in cui la birra accompagna i momenti della riflessione, quasi introspettiva, dei due personaggi principali.
Per le serie TV Il discorso è abbastanza simile.
A partire dal 1936 vengono prodotte e messe in onda in America, e poi anche in Italia, varie serie televisive (una è stata riproposta in chiave più moderna anche dalla Rai nel 2012) dedicata al personaggio ideato dallo scrittore Rex Stout, “Nero Wolfe”, un investigatore che è appassionato di orchidee e… birra (in particolare la Tuborg). Bevanda che lui consuma fuori dai pasti in grandi quantità e di cui ama conservare i tappi.
Anche il famoso tenente Colombo (protagonista dell’omonima serie nata nel 1968) non disdegna un buon sorso di birra, al termine di una sua indagine e in serie come “Starsky ed Hutch” o in altre più recenti come “Grey’s anatomy” la birra è spesso in scena insieme ai principali personaggi, per festeggiare, ma molte volte, anche per sottolineare piccoli momenti di malinconia. Cosa che accade generalmente in compagnia e quale suggello di forti legami o amicizie.
Ultimamente è spesso protagonista di scene in cui gruppi di donne e amiche brindano alla loro salute, magari durante o dopo le classiche confidenze fra ragazze oppure per festeggiare un momento di dolce allegria.
E così forse, alcune pellicole diventano un modo per mostrare come la birra non sia solo appannaggio del mondo maschile, ma ora sia diffusa e faccia da elemento legante anche nell’universo femminile.
E poi come non menzionare “I Simpson” (serie animata creata nel 1987) e la Duff Beer, la bevanda preferita del protagonista Homer, grande estimatore di birra, spesso preoccupato che le sue scorte di lattine possano finire.
Perciò che altro dire…!? Come dice Homer Simpson appunto: “Tutti noi abbiamo bisogno di credere in qualcosa: io credo che tra un attimo mi farò una birra!”