Birra tra misteri, segreti e occulto

Birra ed esoterismo

La birra è una bevanda antichissima; documenti storici testimoniano la produzione della stessa fin dai tempi degli antichi sumeri ed egizi e addirittura sembra, della civiltà azteca.
Essendo un prodotto fermentato, ma restando sconosciuti, a quei tempi, i veri processi chimici della fermentazione, è chiaro che la birra, come il vino, ha assunto un valore magico e mistico, legato alla dimensione trascendentale.
In Mesopotamia essa era sacra ad Isthar ed alla Dea Madre perché legata alla fertilità dell’agricoltura e veniva usata negli sposalizi o nei rituali funebri poiché veniva vista legata al naturale scorrere delle stagioni e del tempo.
Lo stesso avveniva presso gli egizi che credevano fosse stata creata da Iside ed Osiride e quindi la usavano in occasione di funerali o in diversi momenti sacrali della vita umana.
Anche i greci la consideravano una bevanda sacra, come anche le popolazioni del nord Europa secondo le quali era scaturita dalla saliva di Odino o era stata inventata da una donna esperta in riti esoterici.
Andando avanti nel corso della storia, la birra è rimasta legata all’esoterismo, poiché la fermentazione alcolica era un processo di cui non si conosceva bene il funzionamento e quindi si pensava avesse qualcosa di magico o miracoloso.
dizionario trattato universale droghe semplici
Esemplare in questo senso sono le parole dello scienziato Nicolas Lèmery, chimico vissuto nell’ultimo quarto del XVII a Parigi.
Egli parlava della fermentazione come di una
“ebullizione causata da spiriti che cercando una via d’uscita da qualche corpo (…) fanno gonfiare la materia…”
che rendeva la materia diversa da quella che era in origine.
Se la fermentazione della birra era considerato un fenomeno così misterioso anche da un uomo di scienza, è facile intuire quante credenze e superstizioni vi fossero nella cultura popolare, legate alla produzione di questa bevanda, cosicché, ad esempio, l’aspetto del mosto e le modalità con cui la birra fermentava, venivano interpretati come segni premonitori di eventi positivi o di disgrazie e dispiaceri.
Le donne, che seguivano tutte le fasi di produzione, venivano comunque allontanate durante la fermentazione poiché si credeva che il loro ciclo mestruale potesse rovinare la vita degli spiritelli atti alla produzione della birra.
Si temeva anche che streghe o esseri malvagi potessero interferire negativamente, perciò la fermentazione avveniva rigorosamente in locali i cui accessi erano chiusi e dove, i pochi che erano ammessi, dovevano addirittura camminare con dolcezza, senza fare rumore o produrre alcuna vibrazione. Questo perché era credenza diffusa che tali azioni di disturbo potessero infastidire gli spiriti della birra prima che essi potessero cadere in un sonno profondo dopo la fine della fermentazione.
E poi non potevano mancare paure legate alla presenza di streghe o altre entità che si temeva, facessero di tutto per rubare la birra durante le ore notturne, motivo per cui spesso, nei locali di produzione, veniva liberato un gatto, quale protettore dalle entità e dalle energie negative legate al maligno.
Una volta terminato il processo di produzione, si procedeva per tradizione ad assaggiare la prima birra. Si doveva aver cura però che il primo sorso fosse fatto in uno stato emotivo positivo, in un momento di buonumore, poiché la convinzione popolare era che gli umori venissero trasmessi alla bevanda perciò era necessario berla in condizioni favorevoli.
Bisognava fare attenzione anche agli effetti della bevanda sull’animo e sullo spirito umano, poiché, come diceva il Lemery,

“Tutte le birre imbriacano…”

(Trattato universale delle droghe semplici).
In ogni modo è chiaro che molti degli aspetti magici di cui sopra, legati alla birra, hanno delle spiegazioni scientifiche (la necessità di proteggere la fermentazione in luoghi chiusi al riparo dal maligno, in realtà, si spiega con l’esigenza di evitare sbalzi di temperatura che interferiscono negativamente nei processi chimici sottesi alla produzione della bevanda…), ma il potere benefico che ha un bel boccale di birra fresco sullo spirito umano, o quello aggregante di riunire un gruppo di amici allo stesso tavolo, ha davvero qualcosa di straordinario.
Perciò credo che, senza interrogarsi troppo su magie e sortilegi, ciò che basta sia godersi il risultato!
Corinna Cattuto

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