Un’azienda familiare con ben tre realtà produttive: il birrificio La Vallescura.
“Il legame della mia famiglia con la terra è forte e da questo siamo partiti per dar vita alle nostre produzioni birraie, le materie prime vengono da produzioni biologiche della nostra azienda agraria e il nostro agriturismo è la prova del forte legame culturale che abbiamo con il nostro territorio e con le sue tradizioni”. Sono le parole di Daniele Lafranconi del birrificio La Vallescura.
Sin dalle prime parole scambiate con Daniele Lafranconi ci siamo resi conto che eravamo di fronte ad un’esperienza aziendale immersa nella natura delle terre di Piozzano (piccolo comune dell’appennino Piacentino), le birre che fermentano nei tini di questo birrificio agricolo vivono delle loro produzioni di orzo, malto e luppolo.
Un’azienda familiare che li vede presenti a condurre ben tre realtà produttive: Azienda Agraria, Agriturismo e Birrificio con una propria malteria.
A legare queste imprese fra loro sono la passione, la volontà e le competenze del papà Mauro e dei figli, Daniele, Giacomo e Valeria.
A corrispondere con la nostra redazione è Daniele, perito tecnico agrario, lui ci racconta la storia e le idee che hanno promosso e sviluppato il loro impegno, oggi un esempio dai contorni visionari sul futuro della produzione della birra artigianale nel nostro Paese.
Sono gli anni 2007-2008 quando l’azienda agraria inizia la coltivazione di orzo da birra e, dopo un viaggio istruttivo verso una malteria austriaca, comincia con un piccolo impianto da 5 quintali a maltare il proprio orzo.
Sono fra i primi in Italia ad avere una piccola malteria e, come ci racconta sempre Daniele nella sua esperienza: “nel nostro Paese si trova poca cultura in questo campo, manca il know how e soprattutto cimentarsi nelle piccole quantità è difficile”.
Il 2010 è l’anno della svolta, la famiglia investe su un nuovo impianti per la maltazione (arriva un impianto Zanin con una capacità produttiva di 17q) e cambia anche l’impianto di produzione di birra che passa ad una cotta di 500 lt.
Iniziano le coltivazioni di luppolo e così, un passo per volta, si completa quello che il birraio Daniele chiama “il progetto di filiera”: produrre birra a partire dalla propria terra, coltivando e trasformando tutte le materie prime… un’idea possibile realizzata dal Birrificio Artigianale La Vallescura.
Un “modello” di riferimento nel fitto panorama di esperienze che hanno formato il complesso fenomeno di sviluppo delle birre artigianali italiane, un modello che ha anticipato il desiderio dei consumatori.
Una biodiversità che ha un profondo legame con il territorio e le sue tradizioni, ne è un esempio la cucina regionale che l’agriturismo La Vallescura sa abbinare alle cotture con la birra, qui i piatti contadini che anche le nuove generazioni non dimenticheranno mai, come le carni di maiale e i salumi sapientemente lavorati, si uniscono alle proposte birraie creando sempre un’emozione che celebra la vita, rappresenta e rispetta il territorio e le sue produzioni agricole.
Il caso che stiamo considerando è molto diverso dal microbirrificio che nasce in un capannone di zona industriale ai margini della città, di certo con buone birre artigianali ma diversamente ispirate alla vita e cultura metropolitana, alla strada e agli stili di vita moderni.
Il percorso di ogni birra Vallescura è tracciato nella terra in cui nasce e punta su un consumo autoctono, sia nel proprio locale che nei locali del territorio. “…le produzioni della aziende agrarie nelle nostre come in altre zone stanno andando a rotoli, poco redditive e sempre a rischio, era necessario cercare nuove soluzioni, era necessario fare filiera…” queste sono le parole più significative che ho estratto dai miei appunti ascoltando Daniele, un birraio che ha trovato una risposta in un modello aziendale che ha mosso i suoi primi passi verso un futuro che mi sembra abbia diverse prospettive di sviluppo.
Il birrificio produce anche in conto terzi, ha il suo shop e la vendita diretta nell’agriturismo, ha come clienti i locali della zona, sta guardando con attenzione ad altri canali di mercato e al web, che in questo periodo di crisi sanitaria ha rappresentato una delle poche alternative possibili.
Vi presentiamo brevemente le sei birre attualmente prodotte, sono da tenere a mente perché la storia delle produzioni continua… magari con una distilleria?
Per ora Daniele ci sta pensando e qualcosa mi dice che quando questa famiglia si pianta in testa un’idea ha la straordinaria capacità di farla gemmare.
Apami, 5% vol., stile american pale ale, fresca, profumata, fruttata.
Armonia, 4,5% vol., stile ale, dai marcati sentori maltati con un piacevolissimo amaro.
Melania, 4,5% vol., stile IPA, aromatizzata con bacche di ginepro
Melodia, 6% vol., stile ale, al miele biologico di Piozzano.
Pociuo, 6% vol., denominata “fuori da ogni retta via”, doppio malto rossa.
Tramonto, 3,5% vol., stile weizen, marcatamente fruttata.