Dalla Città belga Gent un mix di antico e moderno che la rende unica, come la birra Gruut che non utilizza il luppolo ma una miscela di erbe, il gruit appunto!
Creata da Annick De Splenter, nel 2009, la Brasserie Gruut deve il suo successo all’ingegno ed alla capacità imprenditoriale di una delle poche donne che in Belgio si fregiano del titolo di mastro birraio.
È grazie alla sua ricerca, nata dalla passione per la birra ereditata dalla famiglia e dagli studi, in biochimica prima e in ingegneria della birra poi, che è stata recuperata una tradizione del luogo che risale al medioevo:
Produrre la birra senza luppolo ma con un “miscuglio” di erbe, impresa tutt’altro che semplice per ottenere una birra equilibrata.
Questa miscela di erbe, detta a volte grut, a volte gruit o gruyt, risale al periodo in cui le erbe prima e le spezie, dopo le prime crociate in oriente, venivano utilizzate per conferire il gusto amaricante alla birra.
Quando subentrò il luppolo nella produzione, Gent a lungo rimase divisa fra chi utilizzava il luppolo e chi ancora la Grut, ed era proprio il Lys, il fiume che passa in città, a segnare i confini dei due modelli produttivi.
E siccome in base alla miscela di erbe utilizzate i birrai dovevano pagare una tassa al signore del luogo, la moneta con cui era pagata prese il nome di gruut, lo stesso della birra…
Ecco perché sul retro del bicchiere si trova l’antica moneta pagata a Carlo V.
Ulteriore recupero di un’usanza medievale è l’anamorfismo, un effetto di illusione ottica che permetteva, e permette, di vedere immagini erotiche, un tempo vietate, grazie a boccali metallici su cui si proiettavano dal tavolo immagini nascoste ad occhio nudo.
Tutto ciò è possibile con le birre Gruut in un gioco fra bicchiere e sottobicchiere e non meravigliamoci se c’è una riscoperta dell’anamorfismo “erotico”…
In fondo alle erbe della miscela è attribuita una qualità afrodisiaca.
Ovviamente il birrificio Gruut ripropone un metodo antico, con ingredienti derivanti dalle tradizioni medioevali, con tecniche moderne di produzione che hanno portato alla nascita di una gamma di 5 birre che andiamo a conoscere.
Birra Wit g.a. 5% vol.
Birra incredibilmente aromatica, con un retrogusto fruttato e leggermente fragrante di erbe.
Il corpo è leggero e morbido, grazie alla base di erbe dal sapore “rotondo”.
A prima impressione si percepisce un gusto leggermente piccante, che successivamente muta in una sensazione dolce e cremosa.
Si abbina con primi di molluschi, in bianco o con aglio e prezzemolo. Ottima con frittura di pesce e verdure pastellate, con carni bollite accompagnate da salse, con formaggi freschi, salumi leggeri e insalate
Birra Blonde g.a. 5,5% vol.
Una birra leggera, morbida, caratterizzata da un “tocco” di diversi malti e non filtrata.
Ha un sapore fragrante, con un retrogusto amaro dato dalla speciale selezione di erbe “gruut”.
Ideale con pesci bianchi alla griglia o al vapore, con antipasti di carne bianca e salumi poco stagionati. Paste con condimenti leggeri, con pomodoro, e pizze.
Birra Amber g.a. 6,6% vol.
Da una selezione di 4 differenti malti nasce questa birra ambrata, dal colore rame carico, molto ben bilanciata, dal palato ricco e con una nota finale asciutta e leggermente piccante.
Una Oale Ale in stile inglese, prodotta utilizzando il metodo più tradizionale e senza l’aggiunta di zuccheri.
Si accompagna a insalate composte, salumi e insaccati di media stagionatura, zuppe di legumi, carni bianche arrosto, primi piatti in rosso e pizze saporite.
Birra Bruin g.a. 8% vol.
La cuvèe di casa Gruut! Colore scuro tonaca di frate. Palato rotondo e morbido, dove note maltate si fondono a sentori unici, dati da una speciale miscela di noci, utilizzata nell’ammostamento.
Al retrogusto presenta per questo note uniche mai provate prima.
Perfetta con primi piatti saporiti con ripieno di carne. Arrosti. Formaggi saporiti e stagionati. Carni alla brace e grigliate miste insaporite da salsa barbecue.
A partire da novembre sarà disponibile anche nella versione Gluten Free
Birra Inferno g.a. 9% vol.
Una Ale delicata dal profumo intenso. Color dell’oro e profumi unici la tendono un “must” per tutti i fans della birra in genere.
Schiuma cremosa, all’olfatto sentori di lievito e crosta di pane si fondono con una miscela di erbe e luppolo.
Al palato una luppolatura decisa e sentori erbacei la rendono una birra dal carattere secco e franco.
Retrogusto lungo e persistente.
Si consiglia con carni rosse, agnello e carne di montone, e con formaggi molto stagionati. Sempre con piatti decisi e strutturati, cozze alla provenzale o alla belga.
Ottima anche da meditazione.