La possibilità di apertura serale a cena vale l’80% del fatturato di ristoranti, pizzerie ed agriturismi duramente provati dalla chiusure forzate che travolgono a valanga interi settori dell’agroalimentare Made in Italy con 1,1 milioni di tonnellate di vino e cibi invenduti.
E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sull’ipotesi di riaperture dei servizi di ristorazione delle Regioni che prevedono anche la distanza di 2 metri fra i tavoli al chiuso e di 1 metro all’aperto.
La possibilità di riaprire le attività di ristorazione a pranzo e a cena sfruttando gli spazi all’aperto salva moltissime realtà del settore tra le quali anche i 24mila agriturismi italiani che possono contare su ampie aree all’esterno Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori.
Nell’attività di ristorazione sono coinvolti circa 360mila tra bar, mense, ristoranti e agriturismi nella Penisola ma le difficoltà si trasferiscono a cascata sulle 70mila industrie alimentari e 740mila aziende agricole lungo la filiera impegnate a garantire le forniture per un totale di 3,6 milioni di posti di lavoro.
Si tratta di difendere la prima ricchezza del Paese con la filiera agroalimentare nazionale che vale 538 miliardi pari al 25% del Pil nazionale ma è anche una realtà da primato per qualità, sicurezza e varietà a livello internazionale.