Deep Beer nasce a Sora (FR) ad opera di Francesco Di Palma, giovane e qualificato, con un progetto che giudichiamo particolarmente interessante.
Deep Beer è un progetto sociale che vuole creare tramite la birra impiego sul territorio, per i giovani e per chi è più vulnerabile, dare vita a comunità produttive e creative connesse, promuovere la coesione sociale e una crescita inclusiva, queste le parole di Francesco Di Palma, non un improvvisato nel mestiere ma munito di laurea all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e di un master in tecnologie birraie presso il Cerb di Perugia, nonché di esperienza maturata in birrifici quali Baladin.
Le nostre birre, prosegue, nascono dalla cooperazione con imprese agricole locali, e finiscono in bottiglie etichettate con opere di giovani artisti del territorio. Vogliamo che Deep Beer sia il cuore dell’ambiente in cui è immersa, che sia per esso un battito vitale, e che da esso venga positivamente influenzata.
Andiamo a conoscere queste birre.
Witte De With g.a. 4,2% vol. Birra ispirata alle Blanche belghe, dal bel colore giallo opalescente, con schiuma bianca e fine. Il naso è ricco, con un bouquet ampio, floreale e leggermente agrumato. In bocca è fresca e beverina, contrassegnata dalla sapidità tipica del farro, prodotto in collaborazione con i ragazzi dell’istituto Tecnico Agrario di Alvito.
L’etichetta è stata realizzata da Naida Mazzenga.
Deepthroat g.a. 5,2% vol. Ispirata alle Bitter Ale, prodotta con aggiunta di mais per dimostrare che questo ingrediente non è costretto ad essere solo un succedaneo industriale del malto d’orzo: nella Deepthroat viene utilizzata l’antica varietà autoctona italiana “Ottofile”, prodotta in collaborazione con l’azienda agricola “La Collina” di Arpino. Profumo vagamente terroso, erbaceo, si rivela alla bevuta scorrevole e pericolosamente beverina: su note leggere di biscotto e mou si innesta il piacere amaro della bevuta, su cui ritornano nel retronasale le eco contadine dei luppoli americani impiegati.
L’etichetta è opera di Effetti (Francesco Tersigni).
Grog’n Ale g.a. 6,5% vol. Birra in stile Saison di colore dorato carico, leggermente velato, con carbonatazione vivace. L’aroma fresco e inebriante è caratterizzato soprattutto dal lievito impiegato, in cui una base fruttata rivela tocchi rustici fioriti, pepati, di crosta di pane e leggermente speziati.
Al palato è setosa, il gusto è di agrumi, spezie, e completato da delicate note balsamiche. Nel finale sottilmente amara, lascia in bocca una leggera persistenza aromatica, erbacea e pulita. Prodotta con grano antico Solina, varietà autoctona, ha la missione di illuminare le radici del territorio.
L’etichetta è stata realizzata dallo studio di Street Art GROG SQUAD.
Black Roch g.a. 6,5% vol. Ispirata alle Schwarzbier tedesche, all’esame visivo si presenta con un colore marrone scuro screziato di sfumature bruno-ambrate, con una schiuma color nocciola, compatta, fine e persistente. In bocca un corpo leggero e frizzante, si unisce a sentori di luppoli balsamici e erbacei abbinato a note caratteristiche di caffè verde e cacao puro, che si evolvono fino a spegnersi in un finale secco, astringente e fruttato. Prodotta con un Caffè Verde varietà arabica del Nicaragua dell’azienda “La Brasilera”.
L’etichetta è di Helena Santiago.
Dragged Blondie g.a. 5% vol. L’ultima nata è una birra chiara ad alta fermentazione. Prodotta con l’aggiunta di un’antica varietà di susine della Valle di Comino dall’azienda “Podere O. Tamburrini” di Atina. Corpo leggero, colore leggermente dorato, per chi ama le definizioni, una “Session beer” o una “Summer Ale”. Note agrumate e floreali e di frutta tropicale si affiancano a quelle più balsamiche delle erbe dell’orto e della foglia di pomodoro. In bocca la pungenza delle susine e il corpo secco conducono a un finale fresco e pulito. Una birra che si presta davvero molto bene ad essere bevuta in giornate soleggiate.
L’etichetta è di Naida Mazzenga.