Berremo più birra, perché l’Italia è pur sempre il Paese che la considera la bevanda tipica dell’estate, ma cosa mangeremo nei mesi più caldi dell’anno? Scopriamo le tendenze 2017!
Quando si parla di tendenze siamo pur sempre in un mondo aleatorio perché non è facile stabilire cosa il consumatore sceglierà davvero.
Noi, senza far riferimento alle mode degli States, che dettano spesso la linea di quello che sarà trendy, siamo partiti dal tentativo di identificare le varie tipologie di cliente che ognuno di voi gestori potrà accogliere nel suo locale. Scopriamo così che, benché tutte le ricerche ci dicano che cibo e salute saranno fra le priorità degli italiani, con largo spazio al biologico, al culto di frutta e verdura, alla cucina del senza (indispensabile per chi ha patologie specifiche, quindi senza glutine, grassi, zuccheri, sale, ma anche tanti altri senza “senza senso”), solo il 17% degli italiani è rigorosamente bio, l’8% è vegetariano e solo l’11% cerca cibi trendy. Allora cosa vuole il vostro cliente anche in questa calda estate?
La tradizione in primis, certamente rivisitata in chiave moderna ma pur sempre “autentica”, legata al territorio (e qui il km0 stravince) e alle esperienze familiari. Ecco quindi che la pasta viene condita con sughi “antichi” ma è integrale, al farro, al kamut e via dicendo, che fra le carni la privilegiata è la bistecca di manzo, di razza italiana, meglio se DOP, ma non sono da meno gli hamburger, sempre di qualità, meglio se gourmet, che formaggi e salumi sono ancora desiderati ma solo se tipici, e poi verdure, verdure e verdure, in tutte le maniere, compreso centrifugate per golose creme di base in abbinamento ad un ingrediente “primo attore”, ad esempio legumi e pesce. In chiave moderna c’è da interpretare anche i metodi di cottura, e qui il privilegio va al crudismo crescente che dubitiamo da noi possa esplodere come fenomeno.
La scoperta delle spezie, italiche e esterofile, indispensabili a compensare la minore quantità di grassi e sale e in grado di soddisfare il cliente curioso, che cerca innovazione e non teme l’avventura. Ecco che il peperoncino spopola ma non sono da meno spezie fino a ieri sconosciute ai più, quel tocco di sapore e di etnico che appaga anche il consumatore più eclettico.
Nel rapporto “Vacanze tra cibo e cultura con i superfood della nonna” di Coldiretti, dove per superfood si intendono prodotti che al gusto uniscono proprietà salutistiche, tra i più gettonati ci sono le bacche di goji e i fagioli azuki, lo zenzero (in termini economici +141% in un anno) e la curcuma, con un business in crescita del +93%.
E poi, non è un prodotto alimentare ma altrettanto essenziale per il vostro cliente, la mise en place e la presentazione del piatto: sempre più il consumatore guarda a questi elementi, e non perché è un esteta ma perché vige sempre il principio che l’occhio vuole la sua parte e che una buona presentazione sembra conferire al piatto più sapore.
Quindi sì ai giochi cromatici, anche delle stoviglie, non solo rotonde per favore, alle guarnizioni ma senza snaturare i sapori del piatto, inutile dire che quando in cucina si “pensa” ad una portata si dovrebbe contemporaneamente pensare alla sua valorizzazione non dimenticando mai che si mangia con tutti i nostri sensi.
Ecco allora che anche la più scontata insalatona, tipica dell’estate, può assumere un’aria più accattivante per il vostro cliente così come una tartare di tonno, se preparata in un coppapasta quadrato, tanto per uscire dal solito, e guarnita di fresca erba cipollina, stimolerà l’acquolina in bocca appena arriva sul tavolo… altro che sushi!