Il mercato dei consumi fuori casa chiuso per decreto (l’ennesimo) è precipitato in una crisi mortale.
COMUNICATO STAMPA ITALGROB 20/11/2020
Un danno enorme per i locali Horeca si è creato in quest’anno di pandemia, a cui si aggiunge la beffa di dover chiudere i locali della ristorazione dopo aver investito molto per adeguare gli stessi ai protocolli di sicurezza redatti da questo Governo dopo il primo Lockdown e nei quali sono stati fatti numerosi investimenti per sanificazioni straordinarie, anche da parte dei nostri distributori.
Una beffa ancora più atroce poi per il fatto che ristoranti e bar vengono considerati luoghi di contagio.
Il fuori casa passa per essere un luogo di untori, quando le verità sul diffondersi del virus sono altre, come del resto autorevoli studi e ricerche attestano.
In queste frenetiche settimane il lavoro politico istituzionale della Federazione Italgrob è stato proprio questo: cercare di far comprendere, ad ogni incontro, ad ogni telefonata, ad ogni lettera, ad ogni videoconferenza, che la filiera Horeca rischia il collasso e che la categoria dei distributori Horeca che rappresenta è ormai ai minimi termini, se non si interviene al più presto è a rischio chiusura almeno il 30% degli operatori, migliaia di posti di lavoro andranno persi.
Le sovvenzioni previste dai famosi decreti Ristori, uno e bis costituiscono a malapena una simbolica mancia a fronte delle immani perdite che stanno registrando i gestori costretti a limitare gli orari di apertura dei propri locali, se non nella maggior parte dei casi a chiudere del tutto.
La categoria dei distributori Food&beverage non è stata neanche considerata, escludendo ingiustamente i codici ATECO (46.34 e 46.39), nonostante la categoria stessa sia strettamente interconnessa ai locali.
Se i locali sono chiusi i mezzi dei distributori sono fermi, i loro venditori non hanno nulla da vendere dei depositi pieni di merce che andrà in scadenza. I distributori sono parte lesa come, anzi più degli stessi gestori.
È un fatto gravissimo: le aziende di distribuzione non riescono ad incassare quanto venduto regolarmente nelle settimane precedenti ai punti vendita ora chiusi, un’emergenza che si somma a quella già scatenatasi in occasione del primo lockdown. In buona sostanza i distributori sono diventati loro malgrado una sorte di banca, penalizzando ancor più la loro situazione finanziaria e con il rischio concreto poi di trasformare il loro monte crediti in spazzatura.
Questo è quanto rappresentato dalla Federazione Italgrob durante le due audizioni avvenute nella scorsa settimana presso le commissioni bilancio e finanza al Senato: siamo stati ascoltati dai relatori del decreto Ristori al Senato e in tale sede abbiamo spiegato, per l’ennesima volta, che la filiera è unica, gli operatori (gestori e distributori) sono interconnessi, se non lavora uno non lavora l’altro. Se si blocca la parte conclusiva della filiera si blocca tutto. Se si ristora la parte conclusiva è necessario ristorare anche gli altri elementi della filiera. Se si inseriscono alcuni codici Ateco, non si possono escludere i codici Ateco di chi li riforniscono.
L’Horeca è unita, lo è sempre stata, ed è costituita da parti assolutamente legate tra loro.
Abbiamo rappresentato anche, purtroppo, il rischio sempre maggiore che ci giunge dalla periferia e di cui vogliamo e dobbiamo parlare: in un momento difficile per le aziende e per l’economia del paese, si fanno strada in modo sempre più prepotente le infiltrazioni mafiose che offrono subdolo “sostegno”.
La Federazione Italgrob non accetta tutto ciò.
Le aziende di distribuzione devono essere libere di poter lavorare e portare avanti le loro attività con l’eticità, l’indipendenza e la legalità che le hanno sempre rappresentate.
Il Governo deve esserci vicino in questo momento più che mai. “Non lasceremo indietro nessuno” cosi diceva il nostro Presidente Conte e noi vogliamo crederci.
Ad oggi però non c’è ancora nessuna risposta certa, solo vaghe promesse e tempi indefiniti.
Sappiamo che il Governo in queste ore sta lavorando per tenere conto di tutte le istanze fatte da Italgrob, prevedendo uno spostamento di Bilancio per ristorare proprio i Distributori. Ma sappiamo anche che sul punto alcune parti del Governo sono in disaccordo. La partita è dunque politica, e noi non vogliamo che si giochi una partita che potrebbe avere conseguente catastrofiche sulle famiglie delle aziende di distribuzione.
La misura è pertanto colma, l’atteggiamento di questo Governo risulta quasi “offensivo” per una categoria che svolge una funzione vitale nel contesto della filiera Horeca. Ci aspettiamo un intervento mirato per la nostra categoria, fondamentali per la filiera Horeca e per i territori in cui lavorano.
Ci aspettiamo il giusto riconoscimento per la categoria e il giusto ristoro calcolato sulle perdite di fatturato del 2020 sul 2019: è l’unico metodo di calcolo sensato, considerando il fatto che le perdite di fatturato dei mesi gennaio/ottobre del 2020 fanno registrare una perdita pari al 45% (Dati Centro Studi Italgrob) e considerando che novembre è stato praticamente un lockdown totale “mascherato” è evidente che le perdite stimate a fine anno saranno ben oltre il 50% dei fatturati mentre i costi fissi sono rimasti invariati.
Non possiamo resistere a lungo in queste condizioni, e il Governo ne deve essere consapevole.