La deliziosa birra PRIMATOR, Czech Craft Brewery, abbinata al menu Chefs’ stellati Michelin – SINA CHEFS’ CUP CONTEST.
Al Ristorante Giuda ballerino del Sina Bernini Bristol a Roma è andata in scena la prima tappa della VI edizione Chefscupcontest, la sfida tra coppie di chef stellati, questa volta con le ricette ispirate al tema Musica, con la coppia di chef in gara Giuseppe Aversa del ristorante Il buco Sorrento, che ha meravigliato il pubblico con la sua ricetta Polpo di scoglio e calamaro da lenza ispirata a “Ma che bontà” di Mina, e lo chef Umberto De Martino del ristorante Florian Maison, che ha riportato nei piatti i sapori del sud con il suo Riso Carnaroli al Gambero rosso e burrata, piatto creato sulle note di “Torna a Surriento”.
Ha completato il menu lo chef resident Andrea Fusco lasciandosi ispirare dalle note di “Twist and shout” dei Beatles realizzando una Triglia croccante, scalogno al fegato grasso e zucca e dalle note di “Too much” di Elvis Presley per creare il dessert Toast al burro, crema alla curcuma e rabarbaro.
Un’esperienza unica e coinvolgente grazie anche alle cuffie Tunit by Med Store con le quali il pubblico ha potuto assaporare le ricette ascoltando nelle cuffie la base musicale che ha ispirato il piatto .
La Giuria di esperti, composta da Giuseppe Cerasa, direttore guide gastronomiche de “la Repubblica”, Mariella Zezza caporedattore Rai News, Federico De Cesare Viola curatore guida I Cento di Roma 2018, contributor Louis Vuitton Guide, Sole24Ore, si è espressa con il punteggio di 94/100 per la coppia Aversa/De Martino.
Prima dello showcooking il pubblico ha potuto apprezzare l’esibizione di Drusilla Foer che con le sue interpretazioni musicali ha fatto da apripista ad una serata incredibilmente coinvolgente.
Birra Primator, il birrificio storico della Repubblica Ceca, si dichiara orgoglioso di essere stato scelto, di aver partecipato al Sina Chefs’ Cup Contest e di aver deliziato il pubblico e gli chefs con l’ultima nata, ANTONIN, birra creata in onore del primo mastro birraio di Primator “Antonin Lutz”.
