Novità dal Birrificio Artigianale B2O

B2O birrificio artigianale

Questione di stile

E’ uno stile pressoché sconosciuto, e non solo per il suo nome che ha dell’impronunciabile: parliamo della Grodziskie, birra di origine polacca rara da trovare in Italia. Deve il suo nome alla città in cui è nata, Grodzinsk, oggi nella Polonia Occidentale; che, essendo stata parte della Prussia, era conosciuta anche con il nome tedesco di Grätz – di qui l’altro nome con cui è nota, Grätzer.
Si tratta di una birra ad alta fermentazione, che ha la particolarità di essere prodotta unicamente con malto di frumento affumicato, tradizionalmente su legno di quercia; e sottoposto ad un lungo processo di infusione e bollitura. Ne risulta una birra secca e dal corpo snello, che gioca sul contrasto di aromi e sapori molto diversi tra loro: dall’acidulo, all’affumicato, al cereale, all’amaro netto sul finale. Se in alcune versioni si mantengono abbastanza delicati, in altre possono arrivare ad essere anche pungenti: per questo si è guadagnata la fama di “birra per intenditori”, essendo per alcuni versi lontana dai gusti oggi comuni.
 B2O etichetta
A questa sua scarsa diffusione ha però contribuito ancor di più il fatto che, se sul finire dell’800 erano un centinaio i birrifici che la producevano, dopo la Seconda Guerra Mondiale questo stile è caduto gradualmente in disuso, fino alla chiusura nel 1994 dello storico stabilimento di Grodzinsk: tanto da essere classificato dal BJCP (l’ente americano che funge da riferimento per la classificazione degli stili) come “birra storica”. Soltanto con il nuovo millennio è stata recuperata la tradizione, complice il rinato interesse per gli stili birrari di nicchia.
E proprio B2O, tra i pochissimi birrifici ad aver intrapreso la strada di questo stile, sta per presentare la sua Grodzinskie: l’occasione è la festa in Brussa del 16 giugno – sulla quale troverete maggiori dettagli in seguito. Per ora il birraio Gianluca non vuole svelare troppo; ma da quel che ha anticipato sarà una birra che saprà coniugare la tradizione più “verace” ai gusti più moderni, così da sdoganarla dalla fama di birra per pochi. Se siete curiosi, non vi resta che venire a provarla…

Dalla birra all’agriturismo: la nuova veste di B2O

Parlare di agriturismo non è certo cosa nuova: il turismo agribrassicolo però, si potrebbe dire, è già un passo oltre. Ed è quello che sta succedendo in B2O da quando, con la nuova sede in Brussa, si è intrapreso un percorso che coniuga la coltivazione delle materie prime con l’arte birraria. Non solo quindi i cereali con cui produrre la birra e le prime sperimentazioni con il luppolo, di cui già abbiamo parlato: ma un progetto più ampio, che include anche la possibilità di degustare i prodotti frutto dell’attività di agricoltura e di allevamento sia di B2O che di altre aziende del territorio.
“Siamo partiti con i cereali – afferma Gianluca -, e su quelli già abbiamo ottenuto buoni risultati: è una soddisfazione trebbiare l’orzo che poi mandiamo a maltare, come primo gradino di una filiera locale. Ma questo è parte di un progetto più vasto, che include anche altri cereali, carni, uova: dal cibo alla birra, vogliamo insomma che il km zero qui sia una realtà”.
Per questo si è pensato ad uno spazio che unisse al meglio tutti questi aspetti: e alla sala degustazione si è affiancata la cucina, per costituire nel suo insieme una realtà agrituristica a tutto tondo.
Lo staff è già al lavoro; e vi aspetta per l’inaugurazione ufficiale della cucina 16 giugno. Una giornata all’insegna del buon cibo e della buona birra, declinati nel contesto unico della Brussa.
 

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