Soralamà Alta Birra acquisisce Bosio Caratsch, il più antico birrificio d’Italia.
Dopo oltre 50 anni, il più antico birrificio d’Italia rinasce grazie a Soralamà Alta Birra.
È una lunga storia costellata di successi quella del più antico birrificio d’Italia, fondato a Torino nel 1845 da Giacomo Bosio come “Birreria del Giardino” con il motto “Bona cervisia laetificat cor hominum”.
Diventa “Bosio & Caratsch” nel 1898 e nello stesso anno ottiene il suo primo riconoscimento ufficiale, la medaglia d’oro all’Esposizione dell’Industria Italiana di Torino, replicando la vittoria all’Esposizione del 1911.
Già nel 1880 Bosio Caratsch è una delle birre più vendute in Italia, un primato commerciale destinato ad aumentare e a consolidarsi negli anni fino a diventare, agli inizi del ‘900, la birra più venduta sul suolo nazionale, con distributori a Milano, Roma, Genova, Napoli e Palermo.
Il successo commerciale va di pari passo con i numerosi premi e riconoscimenti ricevuti nel
corso della sua storia secolare, decretandone quella supremazia qualitativa che verrà
consacrata con l’appellativo “la migliore”.
L’attività cessa nel 1969, quando viene chiuso definitivamente lo storico stabilimento torinese di corso Principe Oddone.
La rinascita del marchio Bosio Caratsch
È grazie a Soralamà Alta Birra, birrificio artigianale fondato nel 1999 in Val Chiavenna e
trasferito in Val di Susa nel 2004, che oggi possiamo nuovamente degustare “la migliore”.
Soralamà ne ha infatti acquisito il marchio nel 2022 con il desiderio di riportare Bosio Caratsch ai primi posti della birra italiana.
E i presupposti per dare nuova vita al marchio rispettando i processi produttivi di qualità e
continuando sul sentiero tracciato dai fondatori, ci sono davvero tutti.
Uno dei segreti della bontà della birra Bosio Caratsch era l’acqua del Canale di Torino, che conduceva in città quella della Dora Riparia.
Acque che all’epoca venivano descritte come “purissime, leggere e dolci, poco soggette a sbalzi di temperatura nonostante il susseguirsi
delle stagioni”.
A Vaie, comune della Val di Susa ai piedi della Sacra di San Michele, il birrificio Soralamà
attinge direttamente ad una fonte che presenta qualità oligominerali ottime, tanto che qualche tempo fa la sua acqua era imbottigliata come acqua minerale.
I quasi 25 anni di storia di Soralamà e la pregiata acqua di montagna di Vaie sono dunque i migliori presupposti per riportare Bosio Caratsch ai primi posti nel panorama brassicolo
italiano.
Le birre Bosio Caratsch
La nuova gamma è composta da quattro birre di grande bevibilità.
Blanche si ispira all’omonimo antico stile belga ed è prodotta con il 50% di frumento. Dal colore molto chiaro, leggermente torbida, con schiuma abbondante e compatta ed una buona effervescenza.
All’olfatto spiccano i sentori dei cereali arricchiti da un’equilibrata speziatura
di coriandolo, ginepro e limone. È una birra estremamente fresca e beverina anche grazie al retrogusto leggermente aciduolo apportato dal frumento (Alc 5,0%).
Helles di ispirazione tedesca, dal colore giallo vivo e corpo leggero con aromi di malto e profumi floreali conferiti dal luppolo. Perfetta per dissetare quando il caldo incalza, così leggera da lasciare spazio per un’altra pinta e un’altra ancora… (Alc 4,7%).
Ipa, chiara e ad alta fermentazione, è ispirata alle India Pale Ale e realizzata con luppolo statunitense “Simcoe” in bollitura e dry-hopping. Una birra in cui spiccano gli aromi resinosi tipici che ricordano i frutti esotici e gli agrumi, con finale amaro e secco (Alc 5,5%).
Marzen è una birra ambrata con ricchi aromi e gusti di malto che ricordano la crosta di pane ispirata all’omonima birra tedesca a bassa fermentazione un tempo prodotta solo a marzo.
Poco amara e morbida ma secca e pulita sul finale, è prodotta con il tradizionale sistema di ammostamento in decozione che accentua le caratteristiche maltose (Alc 5,5%).