Suber è la prima linea di oggetti di design realizzati interamente in Italia, con il sughero recuperato dal progetto di riciclo ETICO.
L’ECONOMIA CIRCOLARE DI SUBER
Un esempio più che virtuoso di economia circolare, dal momento che nella raccolta dei tappi, con il progetto ETICO, coinvolge associazioni onlus distribuite capillarmente in tutta Italia.
SUBER ha così una sua storia di passione, eleganza e sostenibilità, dato che è il risultato di felici coincidenze che rivoluzionano il concetto di oggetto riciclato e offrono un valore aggiunto mai visto prima.
Con sgabelli, tavolini, lampade, secchielli per vino dalle texture naturali, animalier e colorate, il sughero viene reso così ancora più prezioso, perlomeno a livello di design, del prodotto da cui ha origine, quel tappo che, pur con una sua personalità elegante, deve assolvere a funzioni tecniche rigorose, che diventano talvolta prioritarie.
Per avere un processo di economia circolare efficace bisogna che, da un lato, ci sia il recupero di una materia che non serve più, dall’altro una componente forte di sostenibilità ambientale, certamente, un intento sociale importante e, allo stesso tempo, la generazione di prosperità economica, perché da una buona intenzione si passi a un modello meritevole di nota, replicabile altrove e misurabile.
Quanto avviene così con SUBER è proprio lo sviluppo di questo ultimo passaggio: il design riconosce le potenzialità del sughero e le fa proprie, arrivando a dare vita a un vero e proprio valore economico intangibile, nel suscitare il desiderio di vivere con questi oggetti, e tangibile perché poi tradotto in risultato di mercato.
PERCHÉ IL NOME
L’etimologia del marchio deriva dal nome scientifico della pianta del sughero tipica del bacino occidentale del Mediterraneo, abbiamo voluto recuperare il cuore del nome.
C’è anche un puntino, nel marchio, che separa “Sube” e “r”, perché ne emerga proprio l’aspetto del riciclo, della resilienza, che è anche uno dei valori del sughero.
Poi, il latino è internazionale nel suo non essere più in uso: la collezione trova infatti lancio in Italia e all’estero, a disposizione di tutto il network Amorim globale, in un contesto circolare perché il tappo rientra di nuovo in cantina o nelle case come oggetto di arredo.
Infine, la “S” ricorda un “2” proprio a richiamare il payoff: la seconda vita del sughero.
SUBER: STORIA DI FELICI COINCIDENZE
“Suber è il risultato di tante felici coincidenze, la prima ad esempio è il contatto con Greencork – raccontal’a.d. di Amorim Cork Italia Carlos Manuel Veloso dos Santos – Una domenica stavo preparando una presentazione per il CdA e cercando l’immagine di uno sgabello di sughero ne ho trovato uno davvero innovativo nella lavorazione adottata. Ho chiamato il numero associato, mi ha risposto una signora dalla Svizzera e mi ha detto che a produrlo era un’azienda di Vicenza”.
Da un pranzo organizzato a seguito, si è accesa la scintilla, poi alimentata dalla visita in azienda del giornalista, e volto mediatico green, Luca Sardella che ha realizzato un servizio sulla filiera Amorim per Striscia La Notizia.
Da quel servizio, in cui era emersa chiara l’ambizione di Amorim di creare una linea di oggetti di design, è avvenuto il contatto di Jari Franceschetto, architetto e designer già sensibile all’utilizzo del sughero nella sua professione, ideatore e artefice della prima collezione SUBER.
Ottomila piccoli cataloghi sono già stati distribuiti in altrettante aziende vitivinicole, trattandosi innanzitutto di prodotti che ben si sposano in questi ambienti, anche a livello simbolico: il tappo torna da protagonista in cantina.
È pronto inoltre il sito www.suberdesigner.it e ne è ovviamente stato registrato il marchio.
LA VISIONE FUTURA
Questa logica di felici coincidenze guarda al futuro con una nuova e ulteriore tappa di cui sono già state gettate le fondamenta: con SUBER Amorim Cork Italia ha vinto il bando della Regione Veneto per creare il Museo d’Impresa sostenibile, che prevede anche la visita virtuale degli stabilimenti.
È già stato avviato un percorso formativo per lo staff che si occuperà di gestire il Museo di Impresa,dove si andrà a valorizzare l’immagine del sughero, il tema del riciclo e la visione dell’azienda stessa, di cui si parlerà attraverso gli oggetti di design, ovvero prodotti inattesi rispetto alla normale produzione di tappi per packaging di valore dell’azienda stessa.
L’iniziativa, che vede a fianco di Amorim Cork Italia il Consorzio Prosecco DOC, la Confcommercio di Treviso e l’Associazione Città del Vino, promuoverà così prodotti che intendono diventare iconici per il Veneto, immaginando di coinvolgere anche altre realtà virtuose nel settore del design e del recupero dei materiali, a dimostrazione di come il sughero si mantenga versatile (e anzi diventi potenzialmente lussuoso), soprattutto quando gli si offre una seconda opportunità di vita.