Nei nostri viaggi in Germania, in visita ai tanti Birrifici che costellano il Paese, abbiamo avuto spesso la possibilità di scoprire città, grandi e piccole, ricche di storia e di bellezze artistiche e naturali ma mai ci eravamo spinti così a nord come quando siamo stati ospiti di Flensburger Brauerei.
È il Birrificio tedesco più settentrionale, tanto che la storia insegna che la città di Flensburg, affacciata sul Mar Baltico e fondata sull’estremità più interna del fiordo omonimo, è appartenuta al Regno di Danimarca dal 1460 al 1864, ed è stato il porto più importante dopo Copenaghen.
Flensburg è affascinante, siamo molto grati a Sergio Svara, agente di importazione del Birrificio della “città del fiordo”, che ha invitato noi e Zeus Commerciale, distributore horeca di Malnate, a visitare Flensburger Brauerei.
Siamo stati accolti con grande disponibilità in Birreria da Irene Ramchen, Manager International Sales, che ci ha accompagnato, con una traduttrice, a scoprire la città.
È stata un gesto molto carino, perché ci ha permesso di capire l’habitat e l’humus in cui nascono le Flens, come affettuosamente siamo abituati ad abbreviare le birre Flensburger.
Una tappa immancabile, in veste di turisti, è stata la pittoresca Rote Straße, la Via Rossa, che fu punto di incontro per commerciare, immagazzinare merce e fermarsi nei locali per bere e chiacchierare.
Oggi è la via dello shopping per eccellenza, con piccole boutique ognuna delle quali ha un’offerta particolare, dalla moda ai gioielli, dagli occhiali ad oggetti d’arte.
In alcuni negozi si può assistere alla lavorazione artigianale di cioccolato, sapone, caffè, ammirare prodotti d’argento e scoprire un commercio storico di Flensburg, non a caso definita la città del rum sul Mar Baltico, nel museo della fabbrica del Braasch Rum.
Questo museo è uno dei tanti che la città offre ai turisti, peccato non averli potuto visitare tutti, ma c’erano troppe meraviglie da vedere.
Ci ha lasciati a bocca aperta osservare il panorama che offre il lato del fiordo su cui spicca il Castello Rosso sul Mare, dove ha sede l’Accademia Navale Mürwik.
Era impossibile non passeggiare poi sulla passerella dello storico porto, colmo di barche a vela, a motore e a vapore, o resistere dall’entrare nel cantiere navale museo, che mostra riproduzioni di imbarcazioni del XVIII e XIX secolo, o ignorare il Museo Marittimo, testimonianza di secoli di tradizione marinara, ad esempio i manufatti del porto nel medioevo, l’equipaggiamento delle spedizioni in Groenlandia, gli attrezzi per la costruzione navale, strumenti nautici…. e per rimanere in tema di mare, non c’è mancato il viaggio in battello sul Mar Baltico. Abbiamo veramente vissuto una vacanza che è proseguita con la visita al Birrificio Flensburger, anch’esso un’istituzione della città.
Un po’ di storia di Flensburger Brauerei
Correva l’anno 1888 quando 5 cittadini di Flensburg fondarono il Birrificio che negli anni ha superato le difficoltà di due guerre mondiali e di due incendi, mantenendo, come dicono in birrificio, i piedi per terra e agendo sempre in modo semplice e trasparente.
I valori a cui Flensburger Brauerei si attiene sono: indipendenza, conduzione familiare, qualità, apertura di vedute, autenticità.
La posizione in cui sorge il Birrificio è strategica, proprio sopra una sorgente glaciale con acqua cristallina a 240 metri di profondità, pensate che è un’acqua registrata come acqua minerale.
Non da meno l’altro ingrediente, l’orzo che cresce tra il Mar Baltico e il Mare del Nord, coltivato da agricoltori del territorio, ricco di sale, iodio e magnesio.
Il luppolo selezionato è quello pregiato dell’Hallertau e il lievito, proveniente da un’unica cellula originale, garantisce stabilità e qualità della birra. La competenza nella produzione è indiscutibile, così come il rispetto del decreto di purezza: alla Flens capacità artigianale e spirito di innovazione vanno di pari passo, con l’obiettivo della qualità sempre.
Abbiamo visitato il birrificio guidati da Enes Erisgen, responsabile della produzione e formatore di birrai e maltatori, e siamo rimasti colpiti da tutta la tecnologia all’avanguardia messa in campo, in particolare ci ha fatto sgranare gli occhi il “gigantesco” impianto di imbottigliamento.
E parlando di bottiglie dobbiamo dire “plop”, il suono tipico del tappo “ribaltabile”: il tappo meccanico adottato da Flens anche nelle bottiglie da 33 cl, quando in tutto il mondo già negli anni ’70 veniva adottato il tappo a corona, si può definire il “marchio di fabbrica” di Flensburger Brauerei, il loro punto di forza. Pensate che hanno oggi la più grande e moderna linea di tappi ribaltabili in tutto il mondo.
Quando abbiamo scritto che la nostra vacanza non finiva con la visita del birrificio, era la pura e semplice verità. La Flens è un mondo da scoprire!
E come potevamo concludere la nostra visita se non con una cena a cui ci ha invitato l’Amministratore Delegato Jörn Schumann? I “plop” in questa occasione non li abbiamo sentiti perché abbiamo gustato la Flens alla spina, chi ha voluto la Pilsener, chi la Edles Helles, qualunque fosse stata la nostra scelta sapevamo di bere ottima birra fresca di spillatura.